Cyprinus carpio, conosciuto comunemente come carpa comune è un pesce d'acqua dolce afferente alla famiglia dei Ciprinidi.
Il corpo della carpa è lungo, ovaloide, con dorso convesso poco sopra la testa.Quest'ultima,si presenta di forma triangolare,con muso poco appuntito.La bocca è protrattile, provvista di denti faringei,è munita di 4 barbigli corti e carnosi. La pinna dorsale è lunga con 18-24 raggi, quella anale è abbastanza grande;le pinne pettorali e ventrali hanno i lobi arrotondati.La coda è forcuta. La livrea è bruno-verdastra con riflessi bronzei su dorso e fianchi, giallastro sul ventre. Di lunghezza variabile tra i 30 e i 60 centimetri e peso solitamente compreso tra i 3 e i 35 chili. Eccezionalmente può raggiungere e superare i 40 chili di peso e i 130 centimetri di lunghezza. Si tratta di un pesce estremamente longevo e si stima possa arrivare a 100 anni di età.
E' onnivora, si ciba sia di organismi animali come insetti o lombrichi che di sostenze vegetali.
La carpa è uno dei pesci d'acqua dolce più insidiati dai pescatori sportivi a causa delle grandi dimensioni che può raggiungere e della strenua resistenza che oppone alla cattura. Data la non eccelsa qualità delle carni gli esemplari catturati vengono in genere liberati con ogni cura. Si pesca soprattutto con la tecnica della pesca a fondo che, quando viene impiegata per questo pesce, prende il nome di carpfishing; la pesca a fondo utilizza una varietà di esche, in genere vegetali, che vanno dal mais alla cosiddetta "polenta" alle più recenti e tecnologiche "boilies", che sono utilizzate soprattutto nel carpfishing e che vengono innescate separatamente dall'amo, ad una distanza di qualche cm. Importante è abituare il pesce alla nuova esca gettando nel luogo prescelto grosse quantità dell'esca che si impiegherà qualche giorno prima dell'effettivo inizio della pesca. Con questo sistema si può far abboccare la carpa a qualsiasi esca. Molto usate sono le lumachine di lago e gli anellidi di vari tipi. La carpa è onnivora ed in assenza di nutrimento vegetale può cibarsi di insetti, se non addirittura di piccoli pesci in situazioni molto particolari(totale assenza di cibo). Dunque può capitare che si allami una carpa pescando a mosca, con piccole mosche.
Si distinguono tre varietà di carpa comune più altri due tipi di carpa assai rare:
- comune o regina : con corpo completamente ricoperto di scaglie(raggiunge anche i 30 kg ed oltre);
- specchio: con presenza di rade e grosse scaglie (di rado supera i 38 kg); il record ora è di 38.8 kg, ferrata in acque francesi

Originaria dei grandi fiumi dell'Asia Orientale, fra lo Chang Jiang e l' Amur, da cui prende il nome volgare. Introdotta in italia nel secolo scorso, è presente soprattutto nei grandi bacini fluviali del Nord e del Centro (specialmente nel Po e nell'Arno), dove è stata introdotta per la pesca sportiva.
La bocca terminale è ampia, obliqua e priva di barbigli. Il corpo allungato e affusolato, è leggermente compresso nella porzione caudale. Sulla linea laterale si contano 40-42 squame. La pinna dorsale presenta 8- 10 raggi molli e la pinna anale è posta più vicino alla coda rispetto alla maggior parte dei ciprinidi. Può raggiungere i 40 Kg ed i 120 cm di lunghezza.
Questo pesce si nutre di alghe ed altre piante infestanti acquatiche per cui viene spesso usato per combattere le crescite algali incontrollate conseguenti all'eutrofizzazione negli ambienti d'acqua dolce.
Questa specie è insidiata con tecniche molto simili a quelle usate per la carpa. Esemplari di grandi o enormi dimensioni non sono rari e per questo è un pesce apprezzato dai pescatori sportivi anche per la loro straordinaria combattività. Le carni non sono particolarmente apprezzate perché liscose, simili a quelle del cavedano.
Lo Storione (Acipenser sturio) è il più grande pesce d'acqua dolce e salmastra diffuso in Europa. Famoso per offrire carni pregiate e caviale.
Lo Storione (Acipenser sturio) è il più grande pesce d'acqua dolce e salmastra diffuso in Europa. Famoso per offrire carni pregiate e caviale.
In Italia la specie è autoctona. Oggi la presenza dello storione in acque interne è piuttosto scarsa, anche in luoghi un tempo ricchi di questo pesce. Nel corso degli anni tuttavia ne è stata segnalata la presenza in tutti i principali immissari del mar Adriatico e del mar Tirreno. È stato segnalato in tutti i mari anche se la presenza è rilevante unicamente nel mare Adriatico e nelPo. Nel 1892 era localizzato fino a Torino. A causa degli sbarramenti la risalita è di fatto impedita.
Fino a metà del XX secolo viveva nel Golfo di Palermo e deponeva le proprie uova lungo il corso del fiume Oreto, ma oggi del tutto estinto dall'intera regione siciliana.
Fino a metà del XX secolo viveva nel Golfo di Palermo e deponeva le proprie uova lungo il corso del fiume Oreto, ma oggi del tutto estinto dall'intera regione siciliana.
Gli habitat sono vari:
- In mare predilige fondali sabbiosi e profondi 40-150mt.
- In acque interne frequenta fiumi a grande portata con correnti lente e profonde, fondali melmosi, ghiaiosi o sabbiosi. Predilige le buche più profonde dei fiumi.
La bocca nettamente infera, protrattile e tubiforme. Ha sul davanti 4 barbigli cilindriformi che rivolti all'indietro non raggiungono il labbro superiore. Il muso è molto allungato tanto che la sua lunghezza è pari a quasi la metà del corpo. Sul corpo sono presenti 9-14 scudi dorsali, 24-36 scudi laterali e 8-14 scudi ventrali. La coda è eterocerca, con il lobo superiore molto allungato.
La pinna dorsale ha 31-43 raggi, quella anale 22-27. La pinna dorsale, la pinna anale e le pinne ventrali sono posizionate nella parte posteriore del corpo. Il primo raggio delle pinne pettorali è ossificato.
La livrea prevede dorso grigio-grigio-bruno o verdastro, più chiaro lungo i fianchi, mentre il ventre è giallo-biancastro.
La pinna dorsale ha 31-43 raggi, quella anale 22-27. La pinna dorsale, la pinna anale e le pinne ventrali sono posizionate nella parte posteriore del corpo. Il primo raggio delle pinne pettorali è ossificato.
La livrea prevede dorso grigio-grigio-bruno o verdastro, più chiaro lungo i fianchi, mentre il ventre è giallo-biancastro.
In Italia gli esemplari non superano i 150 cm. Anche se, come specie, può arrivare a 100 anni di età, 500 cm di lunghezza ed un peso di 300 kg. La femmina è più grande del maschio
Età | Lunghezza | Peso |
---|---|---|
5 anni | 70 cm | 1,2 kg |
20 anni | 175 cm | 30 kg |
40 anni | 255 cm | 96 kg |
60 anni | 295 cm | 165 kg |
Si ciba di crostacei, molluschi, pesci. In acque interne, pesci vivi o morti, molluschi, crostacei e vermi. Gli animali più anziani si alimentano prevalentemente di notte.
È un predatore principalmente notturno, si nutre di piccoli pesci, anellidi, cefalopodi e crostacei di cui va ghiotto.
Dicentrarchus labrax, detto Branzino (prevalentemente nelle regioni italiane settentrionali), Spigola (regioni peninsulari), Ragno (tratti della costa toscana) o Pesce lupo, è un pesce marino della famiglia Moronidae. Il nome "branzino" deriva dal veneto e lombardo bransin e cioè 'branchino': il pesce dalle branchie in vista, mentre il nome "spigola" deriva dalla spina preopercolare molto acuta e tagliente ("spigolo").
Il branzino vive nelle acque temperate del Mediterraneo, Mar Nero e Atlantico orientale (dalla Norvegia al Senegal) generalmente in acque costiere ed eccezionalmente fino ad un centinaio di metri di profondità.
Lo si può trovare su qualsiasi tipo di fondale, da quelli rocciosi alle praterie di Posidonia oceanica.
Ben tollerante ai cambiamenti di salinità è in grado di risalire i fiumi per parecchi chilometri in cerca delle proprie prede.
Lo si può trovare su qualsiasi tipo di fondale, da quelli rocciosi alle praterie di Posidonia oceanica.
Ben tollerante ai cambiamenti di salinità è in grado di risalire i fiumi per parecchi chilometri in cerca delle proprie prede.
Presenta un corpo affusolato e lungo, leggermente compresso e con un peduncolo caudale piuttosto alto. Il capo è robusto e termina con un'ampia bocca munita di minutissimi denti che permettono al branzino di catturare e ingoiare prede di grandezza superiore al 45% del proprio corpo.
Presenta due pinne dorsali distinte fra loro, a differenza delle altre specie appartenenti alla famiglia dei serranidi, che ne presentano una sola.
Il nome del genere Dicentrarchus deriva proprio dalla presenza di due pinne dorsali. La prima è formata da 7 grossi raggi erettili. Il dorso è scuro, i fianchi argentei e il ventre bianco, mentre gli avanotti hanno il dorso e i fianchi ricoperti di punti neri, caratteristica che permane per diversi mesi dopo la nascita e che può farla confondere con la spigola macchiata (Dicentrarchus punctatus). Ben visibile la linea laterale grazie alla quale il branzino riesce a percepire la presenza delle proprie prede in qualsiasi condizione meteomarina. Le pinne non hanno colorazioni particolari salvo sfumature nerastre.
Le dimensioni medie si aggirano intorno ai 45-60 cm, ma un individuo adulto può raggiungere e superare il metro e mezzo di lunghezza e i 15 kg di peso.

Gregario nello stato giovanile con l'età adulta tende a diventare maggiormente solitario.
Ameiurus melas, conosciuto comunemente come Pesce gatto, è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Ictaluridae.
Ha il suo areale nelle zone occidentali degli Stati Uniti d'America dai Grandi Laghi al Messico settentrionale da cui è stato introdotto in Italia ed in gran parte dell'Europa nei primi del 900.
Ha come habitat i fiumi a lento corso, i laghi e gli stagni.
È un pesce di straordinaria resistenza, in grado di sopravvivere in ambienti fortemente inquinati, poco ossigenati e persino per qualche ora fuori dall'acqua.
Ha il suo areale nelle zone occidentali degli Stati Uniti d'America dai Grandi Laghi al Messico settentrionale da cui è stato introdotto in Italia ed in gran parte dell'Europa nei primi del 900.
Ha come habitat i fiumi a lento corso, i laghi e gli stagni.
È un pesce di straordinaria resistenza, in grado di sopravvivere in ambienti fortemente inquinati, poco ossigenati e persino per qualche ora fuori dall'acqua.
Sulla pinna dorsale possiede un grosso aculeo velenoso in grado di provocare ferite molto dolorose; un altro aculeo è presente sul primo raggio delle pinne pettorali che all'occorrenza possono servire anche a muoversi fuori dall' acqua.
Presenta inoltre una seconda pinna dorsale adiposa e pinna caudale omocerca (con i 2 lobi uguali). Possiede otto barbigli piuttosto sviluppati sui quali sono presenti migliaia di organi di senso e papille gustative.
Raggiunge i 60 cm ed eccezionalmente il peso di 3 kg.
Presenta inoltre una seconda pinna dorsale adiposa e pinna caudale omocerca (con i 2 lobi uguali). Possiede otto barbigli piuttosto sviluppati sui quali sono presenti migliaia di organi di senso e papille gustative.
Raggiunge i 60 cm ed eccezionalmente il peso di 3 kg.
È sostanzialmente un pesce spazzino: la sua alimentazione nei primi mesi di vita comprende larve, vermi e piccoli molluschi e in età adulta piccoli pesci vivi e morti oltre ad invertebrati e sostanze organiche di ogni tipo.
Si alimenta soprattutto la notte o in giornate nuvolose.
Si alimenta soprattutto la notte o in giornate nuvolose.
La pesca avviene soprattutto di notte con la tecnica della pesca a fondo impiegando esche animali di qualsiasi tipo (anche un pezzo di carne puo' andar bene).
Le carni sono molto apprezzate ed è anche oggetto di acquacoltura.
Le carni sono molto apprezzate ed è anche oggetto di acquacoltura.
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